Uno dei primi insediamenti umani è quello dei cacciatori attirati dalla ricca fauna. Di loro rimangono tracce nelle
caverne del Monte Pisano, dell'Argentario e delle Colline Metallifere; popolazione tipica del bacino idrografico del fiume Fiora e delle rive occidentali del lago di
Bolsena; nel IX - VIII secolo a.C. sorsero villaggi le cui popolazioni si dedicavano soprattutto all'estrazione del rame.
La civiltà etrusca
(VIII - II secolo a.C.) si caratterizza per il passaggio, nei riti funebri, dall'incinerazione alla inumazione, come risulta dalle
numerose testimonianze che rendono questa zona una delle aree archeologiche più
importanti. A Sud il sito di Cosa e l'antico porto di
telamone, nell'entroterra Statonia e
Sovana, risalendo verso Nord Vetulonia e Roselle, due delle più fiorenti città
etrusche.
Il popolo etrusco ebbe grande amore e rispetto per la
natura: la terra e il mare sono elementi fondamentali come si evidenzia nella scelta dei luoghi per la fondazione delle città e nella fusione di oro e bronzo in forme artistiche.
Con l'affermarsi del dominio
romano, i centri etruschi persero potere e popolazioni. Dopo il
dominio longobardo e quello della famiglia degli Aldobrandeschi, che mantenne un regime feudale, quello
senese accentuò la decadenza della Maremma, la malaria si diffuse a tutta la pianura e alle colline.
I Medici si adoperarono per rendere più sicure le coste dalle invasioni turche e cercarono di sviluppare i traffici e i commerci, ma solo i Lorena, che abolirono molte tasse e concessero gratuitamente le terre, misero in opera il prosciugamento delle acque stagnanti combattendo la malaria e facendo si che la Maremma si ripopolasse. |