|
|
Luoghi della Maremma di Interesse
Storico-Artistico |
|
|
|
|
|
|
Indice alfabetico delle Località |
|
|
|
|
|
|
|
|
Descrizioni
dei Luoghi: S...
|
|
|
|
|
|
E' fra i paesi del versante grossetano dell'Amiata, quello che conserva le più belle testimonianze di arte e storia: la Porta del Palazzo; la Chiesa di San Giuseppe; i resti della Rocca Aldobrandesca; il Palazzo Comunale; il Palazzo Sforza Cesarini, all'interno del quale sono stati recentemente scoperti due cicli di affreschi del XVI secolo; la settecentesca Chiesa della Misericordia; l'Oratorio della Madonna delle Nevi risalente al XVII secolo che presenta sulla facciata un bassorilievo di scuola robbiana con le Sante Lucilla e Flora; nel borgo medioevale la Chiesa di sant'Agostino sorta su un nucleo tardo trecentesco; la Pieve delle Sante Lucilla e Flora dove sono conservate alcune pregiate terracotte robbiane databili alla seconda metà del 1500; la Porticciola dalla quale si entra nel borgo originariamente cinto da mura; sotto la rupe a picco ricco di vegetazione il Convento delle Cappuccine e l'annessa Chiesa di santa Chiara, all'interno un crocifisso ligneo del 1400 considerato miracoloso che viene portato in processione ogni anno il 3 maggio. Una delle attrazioni di Santa Fiora è certamente la Peschiera con il suo ombroso parco sorta attorno alle sorgenti di acque limpide e fresche del fiume Fiora.
|
|
E' una frazione del comune di Roccastrada nata per volontà dei senesi nella prima metà del Trecento, dopo che questi ultimi avevano deciso di smantellare il vicino Castello di Sassoforte. Al centro del paese un segnale turistico indica il percorso per il Castello. L'ultimo tratto va percorso a piedi. Gli imponenti ruderi del castello occupano una vasta superficie all'interno di un bosco di castagni. Sono individuabili due cinte, la più ampia delle quali, costruita in muratura rustica, racchiudeva il piccolo borgo e le mura castellane. La struttura meglio leggibile è il cassero.
|
|
sorge nell'alta valle
dell'Albegna su una collina che domina le rinomate terme. In questo centro, non molto grande e poco abitato della Maremma Toscana, è attestata una continuità di vita dal periodo villanoviano al periodo romano. Di notevole interesse: le Mura, costruite dai senesi nel 1461 su rovine di mura di epoca etrusca; la Rocca all’interno della quale è stato costruito alla fine del XIX secolo un castello; la Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena, rifacimento del 1933 di un’antica chiesa romanica; la piazza quadrangolare che richiama il ricordo dei cardi e dei decumani dell'abitato etrusco romano.
|
|
Fino ai primi anni del 1900 quando l'estate in maremma si faceva afosa e malsana per la malaria che imperversava nella pianura, la popolazione di Grosseto e i principali uffici pubblici, la Prefettura e il Tribunale si trasferivano a Scansano. Questo singolare trasferimento in massa veniva chiamato
"Estatatura". Scansano è raggiungibile tramite la S.S. 322 Grosseto Manciano e si trova a circa 28 Km a Sud-Est del capoluogo. Interessanti da visitare sono: l'edificio del teatro, chiamato Sala
Castagnoli, progettato nel 1852; il Palazzo Vaccarecci, uno dei palazzi quattro cinquecenteschi più affascinanti e sul quale è facilmente riconoscibile lo stemma della famiglia posto sulla facciata; la Chiesa di San Giovanni Battista, di origine romanica, restaurata nel Seicento e completamente modificata nel 1700; la Piazzetta del Pretorio con l'omonimo palazzo che fu sede dei pubblici uffici grossetani durante
"l'estatatura". Fuori dalle mura, infine, rimane da segnalare la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, conosciuta come Chiesa della Botte. Nel territorio comunale di Scansano, a pochi chilometri dal centro si trovano i resti dell'abitato etrusco del Ghiaccio Forte. A Nord del paese di Scansano, scendendo verso Grosseto, molto interessante è la visita dall’esterno al CASTELLO DI MONTEPO' dominio dei signori di Cotone. La villa fortificata è cinta da alte mura, ai cui angoli si trovano torri di rinforzo. Sulla struttura medioevale, all'interno, sono state realizzate costruzioni di varie epoche. Al centro, si trova una piccola cappella dalla semplice facciata. Il cortile è piuttosto ampio e racchiude un pozzo. All'esterno si trova un'altra piccola cappella la quale racchiude all'interno decorazioni settecentesche di notevole pregio. Il carattere di villa è rivelato dall'iscrizione posta sul portico a nord ovest del cortile che la definisce costruita nel 1548. Montepò è chiuso al pubblico, perché è di proprietà privata. Un cancello impedisce in genere di avvicinarsi alle mura: la vista migliore resta quindi quella dalla strada.
|
|
Il borgo medioevale di Scarlino, dominato dalla Rocca, risale probabilmente al X secolo, ed è arroccato sul Monte d'Alma da cui si gode un ampio panorama. Da questa "terrazza" la vista spazia sul mare fino all'Isola d'Elba. Il Castello di Scarlino viene nominato per la prima volta in un antico documento datato 1108. Fra le numerose chiese quella di S. Martino del '200 e quella di S. Donato in stile romanico con una tavola rinascimentale che rappresenta Cristo crocifisso vestito con una tunica nera a bordi dorati e in testa una corona d'oro, a differenza dell'iconografia tradizionale; annesso alla chiesa un bel chiostro medioevale. Infine, è da segnalare il Canalino, una fonte del '500 che si trova fuori delle mura a Nord-Ovest della rocca.
|
|
Il suggestivo borgo è situato su di un poggio ricco di ulivi immerso in un paesaggio di gole profonde coperte da boschi. Da cedere ai piedi del paese il santuario della madonna della Carità esempio di architettura tardo cinquecentesca nell'Amiata; la cappella di San Rocco della fine del XV secolo con affreschi di Gerolamo di Domenico; la chiesa di San Bartolomeo dove sono conservati quattro bellissimi pannelli facenti parte di un polittico trecentesco di scuola senese.
|
|
Con le sue "Vie Cave" di etrusca memoria e le imponenti fortificazioni medioevali degli Orsini, è una delle gemme più preziose di tutta la Maremma Toscana ed a renderlo ancora più affascinante e meritevole di attenzione sono i paesi limitrofi: Sovana, Sorano e Manciano. Il paese sorge su uno sperone tufaceo che sovrasta la profonda valle formata dal fiume Lente. La Fortezza Orsini costituisce il monumento più interessante del borgo e rappresenta un interessante esempio di architettura militare del Rinascimento.
Dalla Fortezza si può scendere nella piazza dove si trova la Chiesa di San Niccolò, costruita nell'XI secolo e profondamente rimaneggiata secondo i canoni del gusto neoclassico a partire dal 1700. A sinistra della chiesa si trova il Palazzo Comitale, munito di un cortile al quale si accede mediante un elegante portale rinascimentale. Proseguendo verso l'estremità nord del paese si può arrivare alla cinquecentesca Porta dei Merli, uno dei due antichi accessi al borgo.
|
|
Costituisce la più famosa frazione del comune di Sorano e le sue origini datano al VII secolo a.C., a cui risalgono le più antiche tombe della necropoli etrusca. Nella visita di Sovana non possono mancare i ruderi della Chiesa paleocristiana di San Mamiliano, forse la più antica di Sovana, il Palazzo Bourbon del Monte, risalente al XVII secolo, il quale ha inglobato strutture preesistenti e ostruito l'ingresso originale della attigua Chiesa di Santa Maria (XII-XIII secolo), nel cui interno si conserva il celebre Ciborio, risalente all'epoca preromanica, forse all'VIII secolo, che costituisce l'unico esempio del genere in Toscana. Nel Palazzo dell'Archivio di origine medioevale (XII-XIII secolo) è conservato il mirabile fregio della grandiosa tomba etrusca, detta "Di Ildebrando", visibile nella necropoli etrusca nei pressi del paese. Il Palazzo del Pretorio è un edificio romanico costruito forse fra il XII e il XIII secolo e rinnovato all'indomani della conquista senese (1410). Il Duomo, un notevole esempio di architettura romanica, risale all'XI secolo ed è stato sottoposto a successive aggiunte e modifiche. Esternamente si presenta come una mole squadrata, simile ad un fortilizio. Sotto l'edificio si apre la suggestiva cripta, probabilmente risalente all'VIII secolo. Nei pressi del Duomo sono visibili, per un ampio tratto, le mura etrusche, costituite da grossi massi di tufo, venute alla luce dopo il crollo delle mura medioevali. Al di sopra si possono visitare i resti di un tempietto etrusco, databile al II secolo a.C. . Sui costoni e lungo le valli che circondano il centro abitato di Sovana si trova la necropoli etrusca di immenso valore artistico che venne scoperta nell'anno 1843, fra le quali spicca una bella tomba a nicchia originariamente stuccata e dipinta. Nei pressi, sul pianoro detto delle Colonnette, si estende una necropoli romana con numerose tombe di varia grandezza. Procedendo fuori dal paese si trova la Tomba del Sileno, una delle ultime scoperte nel territorio di Sovana, nella cui camera è stato rinvenuto un intero corredo funerario. È particolarmente interessante in quanto questo tipo di tomba a edicola è pressoché sconosciuto in tutta l'Etruria. In direzione di San Martino sul Fiora, si incontrano, alcuni gruppi monumentali di notevole importanza, fra cui spicca la necropoli del costone di Sopraripa, che ospita la Tomba della Sirena. La necropoli continua in località Poggio Felceto, dove si erge la Tomba Ildebranda, indubbiamente la più famosa del territorio. Tornando verso Poggio Felceto, sulla strada che lo costeggia in basso, si apre, tra le pareti di roccia, un'altra delle vie cave di Sovana: il Cavone. Anticamente questa via congiungeva la città con i contrafforti della montagna amiatina e doveva avere un'importanza notevole, se al suo sbocco gli etruschi avevano eretto un altare.
|
|
E' un pittoresco paese situato su una collina poco distante da
Roccastrada. La struttura concentrica del borgo permette una lettura molto chiara dell'antico tracciato della cerchia muraria. All'interno si notano i ruderi della Rocca del XII secolo, attualmente in stato di abbandono. In cima al colle si trova la chiesa della SS. Concezione, la quale conserva ancora il suo impianto medioevale, una caratteristica rara per le antiche chiese castellane. Interessante è inoltre la visita alla Chiesa del Santissimo Cuore di Gesù, sconsacrata per ospitare l'asilo infantile e risalente ai secoli XVI – XVII e la Chiesa di Santa Caterina, costruzione seicentesca in pietra. Un pozzo detto "di Santa Caterina", addossato al fabbricato, ricorda la titolazione dell'edificio che attualmente non presenta più i caratteri originari ed è usato come abitazione privata.
|
|
|
|
|
|
|